Caffè e macinatura: “Perchè conta molto la macinatura giusta?”

☕ Perché maciniamo il caffè?

La macinatura: un gesto quotidiano che nasconde un universo di aromi

Ogni mattina, milioni di persone ripetono lo stesso gesto.

👨‍👩‍👧‍👦 In casa, si apre il barattolo del caffè, si preleva qualche cucchiaio di polvere profumata, si versa nella moka e si mette sul fornello. Un gesto familiare, quasi automatico, che profuma di rituale.

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👨‍🍳 Al bar, invece, i professionisti del caffè — i baristi — riempiono con attenzione il portafiltro, dosando al grammo il caffè appena macinato dal macinadosatore. Lo pressano con precisione, avviano l’estrazione e osservano con occhio esperto la crema che si forma.

Che si tratti del focolare domestico o del bancone di un bar, c’è una cosa che accomuna tutti: il caffè viene macinato prima di essere preparato.
Ma perché?
Se il caffè tostato è già aromatico, fragrante, denso di profumi… perché dobbiamo frantumarlo per ottenerne la bevanda?


🔬 Dentro il chicco: una struttura sorprendente

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Per capirlo, bisogna andare oltre l’apparenza.

Un chicco di caffè tostato può sembrare compatto e inerte, ma al suo interno è un vero e proprio scrigno di aromi. Se lo osservassimo al microscopio elettronico, vedremmo una trama di microcelle, come una spugna naturale.
In ognuna di queste minuscole camere sono racchiusi:

  • oli aromatici, responsabili del corpo e della cremosità

  • gas volatili, che danno profumo e leggerezza

  • composti solubili, che definiscono gusto, acidità, dolcezza

Tutti questi elementi sono intrappolati nella struttura solida del chicco.
Senza romperla, non potrebbero essere liberati.


🧂 Perché macinare? Una questione di superficie

Quando maciniamo il caffè, infrangiamo la sua barriera naturale.
Creiamo migliaia di piccoli frammenti: e su ogni frammento, una nuova superficie si espone all’acqua. 💧

Proprio come avviene con il pepe o con il sale, più la superficie è ampia, più le sostanze aromatiche si diffondono facilmente.
È questo il principio dell’estrazione: l’acqua calda passa attraverso la polvere, scioglie gli oli e i gas volatili, e li trasporta in tazza.

Ecco perché il caffè non si prepara con i chicchi interi, ma solo dopo la macinatura.


🔥 Calore + acqua = magia (se tutto è calibrato)

Nel processo di preparazione entra in gioco anche il calore 🔥.
Che si tratti del fornello di casa o del gruppo erogatore della macchina da espresso, la temperatura è l’elemento che “attiva” l’estrazione.

Ma attenzione: se il caffè è troppo fine, l’acqua fatica a passare → il risultato è amaro, sovraestratto.
Se è troppo grosso, l’acqua passa troppo velocemente → il gusto sarà acquoso, sottoestratto.

Ogni metodo richiede la sua macinatura perfetta:

  • Espresso: macinatura finissima

  • 🔲 Moka: medio-fine

  • 🫖 Filtro o Chemex: media

  • 🧊 Cold brew: molto grossa

I baristi lo sanno bene: regolare la macinatura ogni giorno è fondamentale per mantenere la qualità costante. Cambia il clima? Cambia l’umidità? Si cambia anche la regolazione del macinadosatore.


⏳ Il tempo non perdona gli aromi

Una volta macinato, il caffè inizia a perdere freschezza.
Gli aromi più volatili iniziano ad evaporare dopo pochi minuti. L’ossigeno ne compromette la complessità. L’umidità ne altera la consistenza.
Ecco perché i veri appassionati (e i baristi) preferiscono macinare al momento.

Quando questo non è possibile, entra in gioco la conservazione: sacchetti a chiusura ermetica, valvole salva-aroma, confezioni in atmosfera protettiva come quelle di Caffè Di Bernardo, pensate per mantenere intatto il profumo originale fino al momento della preparazione.


👨‍🍳 Il ruolo fondamentale del barista

Nel mondo professionale, la macinatura è una delle competenze chiave del barista.
Il caffè viene regolato in base a:

  • tipo di miscela

  • condizioni ambientali

  • tipo di macchina

  • tempo di estrazione desiderato

La differenza tra un buon espresso e uno mediocre dipende spesso da pochi secondi di estrazione… e da una rotella girata nel modo giusto sul macinacaffè.

Quello che per qualcuno è “una polvere marrone”, per un barista è una materia viva, che cambia e va ascoltata.


❤️ Un gesto semplice, ma che cambia tutto

Macinare il caffè non è solo una necessità tecnica.
È il passaggio che trasforma un chicco in una tazzina densa di emozioni.

Che tu lo faccia a casa, mentre tutti dormono, o al bar, tra clienti e fragranze, stai facendo qualcosa di speciale:
stai liberando l’aroma, svelando la storia di una pianta, di una terra, di una tostatura.

Ecco perché, ogni volta che premi quel pulsante o giri quella manovella, stai partecipando a un rito antico e moderno insieme.


Di Bernardo Caffè
Macinato con rispetto, tostato con arte, gustato con passione.

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